Le Free Trade Zone per il commercio elettronico cross-border in Cina

Il governo cinese favorisce le vendite cross border con una politica fiscale agevolata per l’e-commerce, che prevede la possibilità di immagazzinare e spedire i prodotti dalle Free Trade Zone.

20 dicembre 2019

Il governo cinese favorisce le vendite cross border con una politica fiscale agevolata per l’e-commerce, che prevede la possibilità di immagazzinare e spedire i prodotti dalle Free Trade Zone.

La forte crescita della Cina negli ultimi 30 anni è frutto di attente politiche economiche che il governo di Pechino ha sviluppato con strategie puntuali in ogni aspetto. Parte di tali politiche è stata la creazione di zone economiche speciali utili ad attirare imprese internazionali mediante facilitazioni fiscali, economiche e logistiche. Tali zone sono definite Free Trade Zone (FTZ) identificando appunto delle aree in cui lo Stato concede incentivi, agevolazioni finanziarie e un generale snellimento del sistema burocratico per attrarre le imprese straniere ad investirvi.

Nel 2012 vede la nascita un modello e-commerce transfrontaliero (cross-border) con un progetto pilota di Free Trade Zone dedicate al commercio elettronico in 7 città cinesi, tra cui Shanghai e Hangzhou. Fortemente incoraggiato e sostenuto dal governo, all’inizio del 2016 il progetto viene lanciato in altre tre città. Il 17 marzo 2017, il Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese, con una Circolare estende il progetto iniziale a 15 città: Hangzhou, Tianjin, Shanghai, Chongqing, Hefei, Zhengzhou, Guangzhou, Chengdu, Dalian, Ningbo, Qingdao, Shenzhen, Suzhou, Fuzhou e Pingtan.

Una delle più importanti Free Trade Zone della Cina è la Shanghai Waigaoqiao.

Localizzata in prossimità dell’ala nord-est della nuova area metropolitana di Pudong, con una superficie di 10 chilometri quadrati, essa è rapidamente divenuta sede di oltre 9,300 imprese provenienti da 72 diversi Paesi. Le operazioni economiche che vi hanno luogo spaziano dal commercio internazionale, alla trasformazione per l’esportazione, alla logistica, al trasferimento delle merci. Al fine di poter operare nell’area, le imprese straniere devono costituire un’entità legale indipendente e ottenere una licenza per l’esercizio dell’attività’ di trading.

I prodotti stoccati in un magazzino franco dogana per essere venduti online non pagano nessun dazio in ingresso in Cina, ma pagheranno un’imposta speciale ridotta solo ad avvenuto acquisto da parte di un consumatore cinese, acquisto tramite alcuni specifichi marketplace autorizzati. La piattaforma cinese di vendita online quando riceve l’ordine lo trasmette al venditore all’estero che, a quel punto, fa spedire il prodotto prescelto dalla Free Trade Zone in cui è stoccato. Importante ricordare che il prodotto può anche essere in un magazzino fuori dalla Cina, oppure può trovarsi in una free trade zone cinese, quindi fisicamente in Cina ma fiscalmente fuori dalla Cina oppure a Hong Kong, che essendo zona economica speciale, viene considerata non in Cina dal punto di vista fiscale.

Il prodotto acquistato parte dal magazzino e, tramite un operatore locale cinese, che non è un importatore distributore ma solo un corriere che segue l’evasione dell’ordine, passa la dogana con una procedura speciale per il cross border e arriva al consumatore finale.

Immagazzinare i prodotti che si vogliono vendere online in Cina presso una Free Trade Zone offre il vantaggio di poter consegnare ai consumatori locali in 24-48 ore, soddisfacendo quindi lo standard di servizio del mercato eCommerce cinese. Al tempo stesso però il costo della logistica locale può essere elevato e il valore della merce immobilizzata in loco può essere significativo. Ecco che quindi la scelta di usare una Free Trade Zone piuttosto che invece spedire dal proprio magazzino in Italia o Europa va fatta in base ad alcuni parametri come

  • Valore medio dell’SKU
  • Peso volumetrico
  • Shelf life

Ad esempio il retailer online di moda Luisa Via Roma che sviluppa in Cina un volume importante di vendite, spedisce tutti i prodotti da Firenze direttamente ai clienti cinesi tramite corriere espresso. Stiamo parlando di prodotti poco ingombranti e di uno scontrino medio intorno a euro 600 che quindi giustifica il costo della spedizione via aerea. Inoltre il fatto che il prodotto moda parta dall’Italia è un’ulteriore garanzia di originalità e qualità per il consumatore locale. Ultimo elemento poi è il fatto che nel caso di Luisa Via Roma la disponibilità di pezzi per taglia/colore è di solito molto bassa e questo sito vende in tutto il mondo, per cui è più efficiente avere un unico magazzino, che diversi localizzati.

Nel caso invece di vendita di fast moving consumer goods (es. acqua, caffè, vino, shampoo, ecc) con un valore unitario molto basso, un peso volumetrico elevato e shelf life lunga, la soluzione migliore è la spedizione via nave e poi lo stoccaggio in una Free Trade Zone in Cina, dove il costo di una consegna locale è intorno a un euro, con servizio 24/7.

Per informazioni

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