La logistica per l’export e-commerce

Uno dei principali touch point del commercio elettronico è la logistica. È un servizio, ma anche uno strumento di marketing fondamentale nella fidelizzazione dei clienti, con specificità di cui tenere conto nei diversi Paesi.

1 febbraio 2019

Uno dei principali touch point del commercio elettronico è la logistica. È un servizio, ma anche uno strumento di marketing fondamentale nella fidelizzazione dei clienti, con specificità di cui tenere conto nei diversi Paesi.

I merchant che decidono di avviare un e-commerce all’estero dovranno, tra le altre cose, decidere come gestire la logistica, adattandola alle esigenze dei vari Paesi. Le opzioni tra cui scegliere sono tre:

  1. decidere di spedire gli ordini da un magazzino centrale, presumibilmente situato in Italia
  2. organizzare uno o più magazzini nel Paese di esportazione da rifornire via nave (USA e Cina), via treno (EU e Cina) o via aereo
  3. disporre nel Paese di esportazione di punti hub di smistamento, alimentati con trasporti di più ordini consolidati (via aereo, nave o treno), che nell’hub saranno smistati e spediti.

La scelta di uno di questi tre modelli dipende dai volumi di vendita e dal valore unitario della merce. Nel caso di prodotti di poco valore è preferibile scegliere un magazzino in loco, mentre per prodotti di valore, piccoli e leggeri, si può scegliere la spedizione dall’Italia, anche se comporta tempi di consegna un po’ più lunghi.

I merchant possono anche decidere di affidare i servizi logistici a un partner internazionale, meglio se si tratta di un operatore specializzato in e-commerce, in grado di gestire soluzioni specifiche, come il customer care, la gestione dei resi e gli obblighi doganali.

Qualora si decida di vendere all’estero tramite marketplace, si possono utilizzare i servizi di logistica proposti dalla piattaforma scelta.

La logistica internazionale è complessa, in quanto manca ancora una standardizzazione delle lettere di vettura barcode necessarie alla distribuzione. Si sta lavorando a un progetto di unificazione dell’etichetta e di un codice di riferimento SSCC (Serial Shipping Container Code) come identificatore univoco dei colli.

Servendosi di grandi operatori internazionali, presenti in tutti i mercati di interesse, si possono superare i problemi di etichettatura e gestione delle spedizioni per le diverse aree geografiche e per diversi corrieri, e semplificare la gestione dei resi cross-border che saranno soggetti anche al rientro a tutte le normative di vendita extra UE (documentazione doganale, certificati sanitari, certificazione d’origine ecc.).

Se si prevedono molti resi, la scelta di un magazzino o di un operatore logistico situato nel Paese di esportazione, consentirà di semplificare le procedure di reso.

Un altro aspetto di cui tener conto nella gestione della logistica di un e-commerce cross border sono le festività specifiche dei vari Paesi: il Black Friday (in USA e UK) e il Capodanno cinese muovono volumi di vendite significativi. Quindi sarà bene pianificare per tempo le spedizioni dei prodotti nei magazzini, per alimentare adeguatamente lo shop.

Logistica per i paesi EU

Il Regno Unito è un mercato e-commerce molto competitivo, gli utenti sono abituati a servizi di spedizione molto veloci ed efficienti e a non pagare le spese di spedizione. Pertanto conviene utilizzare un magazzino locale presso un partner logistico e adeguare il proprio sito con la free-shipping.

In Francia è molto diffuso l’uso di servizi di ritiro presso i parcel store (punti di ritiro) di un corriere espresso. In Germania, Polonia e in molti Paesi del Nord-Est europeo sono particolarmente diffusi i locker, armadi elettronici a scomparti, situati in varie zone della città, dove si può ritirare il proprio acquisto digitando un codice personale e pagando con la carta di credito.

Il merchant, per ogni paese d’interesse in Europa, dovrà verificare con il corriere di riferimento il mix di servizi di delivery più opportuno per i suoi prodotti e per il mercato preso in considerazione.

Logistica per gli USA

Anche gli USA sono un mercato molto competitivo per l’e-commerce. Qui è molto diffusa la consegna gratuita a casa o in ufficio del cliente. Servire gli USA con flussi diretti di spedizioni dall’Italia è pensabile solo se il prodotto ha un valore significativo. Meglio scegliere per prodotti meno preziosi un modello a flussi consolidati (più ordini raggruppati e spediti insieme) spediti via aereo all’hub di smistamento.

Logistica per la Cina

Il mercato cinese dell’e-commerce è molto vasto e complesso. Per vendere i propri prodotti in Cina conviene servirsi inizialmente di un marketplace cinese, come Tmall o JD, e far gestire la logistica da un partner locale, non necessariamente collegato al marketplace di riferimento.

Nel caso della Cina, il modello di e-commerce BtoC transfrontaliero, fortemente sostenuto e incoraggiato dal governo cinese, ha facilitato la vendita dei prodotti stranieri, riducendo la lunga e complessa burocrazia che deve affrontare chi vende attraverso i canali tradizionali.

Si possono vendere i propri prodotti tramite marketplace autorizzati, inviandoli da magazzini in Italia e in Europa oppure da zone franco dogana in Cina (già 12 città cinesi hanno predisposto una free-trade zone) o a Hong Kong. In questo modo ai prodotti vengono applicati dazi doganali nulli o ridotti e non dovranno essere registrati in Cina, operazione burocraticamente piuttosto complessa. Si può usare il modello cross-border cinese come beta-test per valutare la risposta degli utenti cinesi ai propri prodotti.

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