10 consigli per una strategia digitale per l'export

Una quota rilevante di aziende in Europa e Usa dichiara di aver adottato una strategia di trasformazione digitale (circa il 70%) .Tuttavia, l’efficacia e l’ampiezza di visione strategica varia molto da caso a caso. Infatti, ancora poche organizzazioni hanno maturato la consapevolezza del fatto che una buona digitalizzazione dovrebbe comprendere obiettivi sia verticali che orizzontali, coinvolgendo non solo singoli settori dell’impresa, ma anche la catena di fornitura, il listino prodotti/servizi e il lato vendita/clienti.

Creato il 22 luglio 2021
Aggiornato il 22 luglio 2021

Una quota rilevante di aziende in Europa e Usa dichiara di aver adottato una strategia di trasformazione digitale (circa il 70%) .Tuttavia, l’efficacia e l’ampiezza di visione strategica varia molto da caso a caso. Infatti, ancora poche organizzazioni hanno maturato la consapevolezza del fatto che una buona digitalizzazione dovrebbe comprendere obiettivi sia verticali che orizzontali, coinvolgendo non solo singoli settori dell’impresa, ma anche la catena di fornitura, il listino prodotti/servizi e il lato vendita/clienti.

Troppe aziende, al contrario, mettono a punto strategie digitali iper-contestualizzate, che possono certamente restituire benefici immediati, ma hanno lo svantaggio di non avere estesa visibilità sui dati integrati (relativi ad esempio all’approvvigionamento, alle operazioni, agli attraversamenti di linea, al marketing etc. di un singolo prodotto su una singola piattaforma), con la conseguenza che la scalabilità di mercato è più difficile da pianificare. 

Questo aspetto emerge in particolare se consideriamo l’impatto del Covid-19, che ha portato all’evidenza come le aziende che erano digitalmente più mature già prima della pandemia hanno saputo gestire la situazione di crisi in modo più performante e reattivo rispetto alle aziende meno digitalizzate.

Una delle conclusioni alle quali sono arrivati gli analisti è che le organizzazioni focalizzate solo sulla pianificazione della continuità operativa sono molto più vulnerabili nel caso di interruzioni non prevedibili del normale andamento della produzione e di mercato. 

Al contrario, adottare un’ottica “olistica” basata su digitale, resilienza, trasparenza, flessibilità, collaborazione e centralità del cliente, consente non solo di gestire meglio eventuali momenti critici, ma anche di individuare e dunque sfruttare le possibili opportunità legate agli inevitabili cambi di paradigma che una situazione di crisi induce.

I 10 punti che un’azienda dovrebbe considerare per la propria strategia digitale

Di seguito, un elenco dei 10 principali aspetti da considerare per orientare una strategia efficace di trasformazione digitale, che sappia posizionare l’azienda in modo competitivo sia in termini di produzione, sia di legame con i propri fornitori e clienti sui mercati internazionali:

  1. Le imprese produttive sono esposte a minacce informatiche sempre più sofisticate. In special modo, è la sempre maggiore connessione delle macchine a internet ad aver aumentato la necessità di sicurezza della cosiddetta tecnologia operativa (TO). Per questo motivo, la sicurezza informatica rimane tra le sfide principali di integrazione IT/TO che un’azienda oggi deve prendere in seria considerazione, al fine di salvaguardare i propri processi interni che spesso, va notato, si nutrono di dati relativi a clienti e fornitori.
  2. Come dimostra la partnership tra Google Cloud e il portfolio Digital Industries Factory Automation di Siemens, oppure la collaborazione tra SAP e Siemens, sempre più fornitori di servizi e prodotti digitali per l’impresa stanno unendo le forze al fine di offrire soluzioni per abbattere le tempistiche tra l’ideazione di un prodotto e la sua effettiva commercializzazione, nonché per integrare in modo organico le richieste e i riscontri dei clienti nel processo di sviluppo del prodotto. Quest’ultimo sarà un aspetto sempre più centrale nella relazione con i mercati di sbocco.
  3. I system integrator (ossia le società che si occupano di far dialogare tra loro sistemi diversi, di modo da restituire visibilità organica sui processi di categorizzazione, salvataggio ed accorpamento/”esplosione” dei dati) stanno acquisendo sempre più esperienza e un ruolo centrale nelle iniziative di implementazioni digitali complesse, in cui si ha la necessità, ad esempio, di accorpare in un’unica struttura dialogante più verticali specifici.
  4. I modelli basati sull'intelligenza artificiale per la predictive quality (ovvero integrazione di sensori e machine learning), la manutenzione predittiva e il riconoscimento delle immagini stanno diventando più facili da implementare e permettono maggiore immediatezza nella risposta verso il cliente.
  5. Il lavoro a distanza è diventato un modello praticabile anche da diverse aziende produttive. Quasi la metà degli intervistati nel sondaggio IDC ha affermato di voler continuare in home-working totale o parziale anche in fase post-pandemica, a seconda delle mansioni assegnate. Ciò richiede l’introduzione di piattaforme ad accesso “elastico” per la gestione integrata del personale fuori dallo stabilimento, ma al contempo può avere il vantaggio sul medio periodo di risparmiare su parte dei costi di struttura.
  6. L'implementazione di soluzioni touchless è favorita dalla convergenza di IT e TO e offre avanzamenti sensibili nell’automazione dei processi, con conseguente abbattimento dei tempi di produzione.
  7. Le organizzazioni digitalmente mature stanno sfruttando le piattaforme dati integrate allo scopo di spingere l’ottimizzazione, guadagnando mediamente un 10-15% in termini di produttività, riduzione dei costi e disponibilità delle macchine, cosa che può configurarsi come vantaggio competitivo sul cliente in termini economici e di affidabilità complessiva.
  8. In reazione alla forte contrazione della domanda dovuta alla pandemia, molte aziende hanno sviluppato nuovi modelli di business sfruttando la tecnologia digitale, come ad esempio piattaforme IoT, soluzioni collaborative cloud-based, monitoraggio processi da remoto, realtà aumentata etc. Tutte queste soluzioni, che sono quasi sempre calate nello specifico contesto aziendale, per essere pienamente efficaci e avere un effetto anche sui mercati di riferimento, richiedono una integrazione con l'architettura informatica più ampia.
  9. Il 5G continua ad attirare l’attenzione e il suo utilizzo in ambito produttivo aumenta costantemente. Nondimeno, il Wi-Fi 6, wireless di nuova generazione, si sta configurando come una soluzione concorrente e alternativa al 5G per velocità di connessione e potrebbe diventare la scelta ottimale ad esempio in scenari ad alta densità d’utilizzo di tecnologia wireless.
  10. Ogni piano di riqualificazione digitale aziendale deve necessariamente e preliminarmente comportare un’approfondita comprensione dei valori e benefici degli strumenti digitali, di modo da riuscire a realizzare nella pratica in maniera efficace la strategia pianificata, avendo cura di garantire l’allineamento tra implementazioni di nuove tecnologie, da un lato, e fornitori e clienti, dall’altro.

Vantaggi in chiave export

I mercati e le società di tutto il mondo sono notevolmente cambiati nei mesi di pandemia. Questo comporta due principali effetti:

  • Le esigenze d’acquisto sia B2B che B2C si sono modificate.
  • Molti dei dati storici sulla base dei quali le aziende producevano piani previsionali non sono più affidabili.

Ovviamente tutto questo ha un impatto notevole soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio dei mercati di sbocco esteri, sui quali le aziende meno grandi e strutturate spesso non hanno visibilità immediata. La velocità nella riqualificazione dei tratti distintivi (esigenze, modellazione di personas, qualità e quantità della domanda, efficacia dell’offerta etc.) di un determinato mercato diventano pertanto essenziali al fine sia di mantenere e/o potenziare la propria attività commerciale, nel caso in cui si sia già presenti, sia anche di valutare ed eventualmente aprire nuovi canali, nel caso di zone in cui ancora non si abbia uno sbocco di vendita.

La cifra competitiva attuale, infatti, può essere riassunta da due parole: sicurezza e reattività. Sia sicurezza che reattività implicano una riconfigurazione dell’impresa produttiva in ottica di rapporto biunivoco e continuo con il fornitore e con il cliente. A tale riguardo, i dieci punti elencati sopra indicano principalmente tre aspetti rilevanti, ai quali prestare particolare attenzione se pensiamo all’export:

  • Garantire chiarezza e pulizia dei dati fa sì che le informazioni sul fronte aziendale siano esplorabili e maneggiabili in tempi più rapidi e consente dunque di prendere decisioni in modo più consapevole.
  • Saper gestire dati certi e securizzati può fornire anche sul fronte cliente più alti standard in materia di privacy e tracciabilità, elementi sempre più centrali quando si vogliano affrontare i mercati internazionali.
  • Da ultimo, implementare una strategia digitale efficace ha (o dovrebbe avere) un impatto fortemente migliorativo su tutto ciò che attiene al settore della logistica e relativo CRM (customer relationship management), ossia i processi materiali e immateriali di congiunzione tra l’azienda e i propri clienti. In ambito internazionale, vista l’esplosione nell’ultimo anno degli acquisti via e-commerce, presentarsi sul mercato con una logistica e un CRM efficiente, a parità di prodotto, aiuta fortemente a orientare le scelte del consumatore a favore della propria offerta.

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